| Il motivo che prima di tutto mi porta, superata la soglia dei cinquanta anni, a scrivere della mia vita è che mi rendo conto di essere stato testimone privilegiato, per quanto non protagonista, di questi ultimi decenni del nostro Regno. Decenni che hanno visto tradimenti, guerre ed invasioni, bassezze e limpide gesta che saranno ricordate nei secoli a venire. Nelle mie stesse origini vi è il seme del mio essere privilegiato osservatore di questi anni: nel mio sangue si incrociato numerose nobili schiatte Angeline e per questo è da queste che inizio presentandomi; suppongo che potrà essere utile nel dipanarsi del racconto della mia vita per trovarvi semplici riferimenti. Avevo iniziato a scrivere senza questo preambolo, ma rileggendo alcune bozze, mi resi conto che sarebbe stato utile inquadrare questi legami di sangue per rendere più comprensibili alcuni fatti che poi narrerò.
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Mi potrei chiamare Charoles nò Rinforte Shahrizai de Thyenne-de Bonnel, Barone de Duzey... ma è più giusto, ormai, presentarmi come Charoles Shahrizai de Duzey; i miei nomi raccontano già una storia.
Mio padre è Mon. Francoise de Thyenne, quinto figlio del Conte Brun de Thyenne e di M.me Violette Shahrizai. La famiglia de Thyenne è un'antica stirpe camaeline che ha dato al nostro regno guerrieri, comandanti e, per altro, fratelli cassiliani da generazioni. Il fratello minore di mio nonno Lord Brunn, Antoine, divenne appunto un cassiliano, e come lui il secondo figlio maschio: mio zio Luc. Gli altri figli, miei zii, sono stati Sylvie – andata in sposa a Richard de Cherevin, Martin che avrebbe dovuto ereditare titolo e terre, ma morì nella battaglia dei Tre Principi. Curiosamente quindi è diventato – ormai circa 35 anni fa – Conte de Thyenne il terzo figlio di mio nonno: mio zio Lord Claude, in quanto il secondo maschio, Luc era già stato consacrato al servizio di Cassiel. A voler aggiungere dettagli, la mia famiglia non ha pagato solo con il sangue di mio zio Martin, ma anche con quello di mio zio, acquisito, Richard de Cherevin: non morì ma rimase gravemente ferito perdendo una mano ed una gamba... e se posso aggiungere, mai riprendendosi da queste menomazioni.
Tornando a me, io stesso avrei dovuto diventare un confratello cassiliano. Per quanto fossi l'unico figlio maschio di mio padre, mi trovai ad essere il secondo ed ultimo maschio della mia generazione nel casato: zia Sylvie è entrata nel casato del marito Richard; zio Martin, come ho detto morì relativamente giovane, non sposato e senza eredi; zio Luc, tuttora vivo è ovviamente senza eredi essendo un cassiliano; e mio zio Lord Claude ha avuto 4 figli, ma solo un maschio, Favrien che quindi erediterà titolo e terre. Non senza qualche opposizione da parte dei miei nonni materni, fui destinato a occupare il posto di famiglia nella confraternita e come tradizione ad essa fui inviato al compimento dei 10 anni. Come forse si può intuire tra queste prime righe, non sono rimasto un confratello molto a lungo. A dirla tutta non completai neppure i 10 anni di addestramento: scappai poco dopo l'inizio del nono... Lord Rinforte a capo dell'ordine già allora, mi scomunicò e persi, con nessun rimpianto, il nò Rinforte dal mio nome.
“Per fortuna” mio nonno Lord Brun, il patriarca era già mancato: se così non fosse stato, probabilmente mi avrebbe fatto ricercare e condannare a morte – o quasi. Non potei certo ripresentarmi a casa dai miei genitori, ma almeno non fui oggetto di una caccia all'uomo. Mia “salvezza” fu principalmente mia nonna materna, Lady Fernande Shahrizai, e suo marito mio nonno, Lord Armand nò Briony de Bonnel. Hanno avuto solo una figlia, mia madre, Lady Patricia de Bonnel ed io di conseguenza ero l'unico loro discendente maschio (ho anche una sorella, Zuzanne, sposata al Barone Richard d'Albert del Siovale). Dopo la fuga e un momento di solitudine e peregrinazioni, chiesi ed ottenni udienza presso mia nonna Fernande la quale mi diede asilo – ero sempre stato il suo prediletto. Di li a poco (sono ormai passati oltre trentanni) presi il suo cognome e fui introdotto nel “clan”, con il quale ero, come dicevo, doppiamente imparentato Presi servizio come uomo d'arme; in questo sicuramente 9 anni di addestramento come cassiliano diedero qualche motivo in più per accettarmi.
Già questi accenni specificano una serie di legami familiari che attraversano tutto il regno, ed in particolare il Kusheth. Questi in effetti sono più estesi e complessi. Prima di aggiungere altri particolari mi viene da sorridere ripensando al Principe Saverio Stregazza, quando venne in visita a Città di Elua: ero presente anche io quella Notte Più Lunga (chi potrebbe dimenticarla, quando la Contessa de Montreve si presentò mostrando la propria marque nella sua interezza con tutte le implicazioni del caso). Ricordo che si lamentava di essere parente di praticamente qualsiasi nobile d'Angeline presente: non è poi così raro come dimostro io stesso; ed aggiungo: discendendo lui dal fratello di Re Ganelon de La Courcel (no, non ne citerò il nome) e quindi dalla famiglia Reale, gli intrecci erano e sono ancor più fitti.
Riprendendo questa trattazione, il marito di mia zia Sylvie, Richard de Cherevin era il fratello minore del Visconte Tibault de Cherevin padre di quel de Cherevin che seguì la Regina Ysandre nel Progressus e rimase a governare la Piccola Corte a La Serenissima dopo lo sventato attentato. O anche... mio nonno Armand, creatore della ricchezza dei miei genitori: nacque da una relazione tra Dantes de Bonnel e Lucille nò Valeriana; per chi non si ricorda i duchi de Bonnel, il fratello maggiore di Dantes poco più di un secolo fa sposò Iriel de Fiscarde, l'ultima anguisette prima della Contessa de Montreve. Nacque un bambino all'insaputa del padre e fu affidato dalla madre ancora piccolissimo a Casa Brionia. Crebbe diventandone un capace adepto, riscattando la Marque. Conobbe Fernande Shahrizai e si sposarono. In seguito mio nonno conobbe le proprie origini e fu accolto nel casato d'origine diventando noto come Armand nò Brionia de Bonnel.
Questa è solo una parte della storia: l'abilità mercantile di lui con la ricchezza familiare di lei, creò il patrimonio con il quale, tra le varie attività, riscattò le terre ed i debiti dei baroni de Maignard acquisendo prima i beni, ed in seguito venendo investito del titolo baroniale associato a quelle terre da suo cugino il duca de Bonnel. Titoli e beni poi ereditati dalla loro unica figlia: Patricia, mia madre. È un altro caso molto curioso in effetti che mio nonno Armand abbia acquisito titoli e terre dei de Maignard dopo il loro fallimento: sua moglie, Fernande Shahrizai era la sorella minore di Felix Shahrizai; lui probabilmente ormai poco noto; suo figlio – nipote di mia nonna – Casimar decisamente più famoso, ad esempio per aver rovinato proprio i de Maignard per una questione di orgoglio e vendetta ma, sospetto, specialmente per essere il padre della sin troppo famosa Melisande... che finisce quindi per essere mia cugina di terzo grado... e rendendomi cugino di quarto grado con S.A. il Principe Imriel de La Courcel. Si usa dire che uno Shahrizai possa dare tranquillamente del cugino ad un altro Shahrizai avendo la quasi certezza di non sbagliare. Posso confermarlo.
All'inizio di questa, posso ammettere noiosa, ma come detto penso utile, trattazione familiare ho accennato anche all'altra mia nonna: Violette che sposò Brun de Thyenne. Anche lei appunto una Shahrizai, ma di un altro ramo: suo fratello maggiore era il padre del fù Duca Faragon, mentre sua sorella Elize sposò il prozio del Duca Quincel de Morhban... era parte di una serie di accordi tra gli Shahrizai e i de Morhban per chiudere alcuni conti aperti. Come tutti sanno gli Shahrizai sono la più antica (e si dice pura) stirpe del Kusheth ma il duca ivi regnante è da oltre un secolo un de Morhban. Le due cose non hanno favorito, per molto tempo, rapporti amichevoli tra le due dinastie; in parte appianati dopo quel matrimonio appunto.
Può sembrare questo, ad oggi, un fatto secondario nella storia della mia vita, ma non è così: se sono barone di Duzey lo devo probabilmente anche a questa indiretta mia parentela con i de Morhban. Al tempo della battaglia di Troyes-Le-Mont (dove per altro persi l'occhio sinistro e guadagnai la cicatrice che mi attraversa il lato sinistro del viso) fui l'unico Shahrizai a partecipare ad i combattimenti (a dire il vero ero nell'esercito reale sin dall'inizio della campagna)... e l'unico parente del Duca. Il Duca Quincel, come molti sanno, non si schierò chiaramente sino a dopo la battaglia e gli Shahrizai avevano Melisande artefice della quasi invasione del regno a loro carico. I secondi dimostrarono la propria fedeltà consegnandola a Quincel medesimo, il quale fece la sua parte conducendola, rinnovando la propria fedeltà alla Corona, al cospetto della Regina Ysandre. La piccola baronia di Duzey credo che sia famosa solo per la presenza all'interno dei suoi confini di Mont-de-Kushiel, isola o penisola a seconda delle maree famosa per l'antico (e a mio parere splendido) tempio dedicato a Kushiel che ne occupa la vetta. In ogni caso (e tornerò a parlare delle mie terre in seguito) non so di preciso ma circa un paio di secoli fa, era entrata a far parte dei titoli ereditari dei de Morhban: fu Quincel (supportato anche dal Duca Faragon) a nominarmi barone e a chiedere la riconferma della mia investitura alla Regina visti anche il mio comportamento sul campo e le ferite che avevo riportato: un modo per indicare che il Kusheth era stato sempre vicino e fedele alla Corona. La Regina diede il suo benestare ed è da allora che divenni Barone de Duzey.
Un'altra figura su cui sicuramente tornerò e qui, solo brevemente accenno è il Duca Barquel de L'Envers. No, non siamo parenti, o almeno non più di quanto possano esserlo due qualsiasi nobili del regno. Ma sono stato al suo fianco in molteplici occasioni, e lui è stato parte integrante della mia formazione sia militare sia personale dopo che lasciai la confraternita cassiliana.
Qualcuno lo ha dipinto malamente, ed ora alcuni pensano che si sia indebolito di recente, dopo la rischiata guerra civile di due anni fa: la sua durissima opposizione al matrimonio tra S.A.R. la Principessa Sidonie e il S.A. il Principe Imriel ha ceduto il posto a sincero rispetto dopo che quest'ultimo ha salvato la sua bis-nipote (e tutto il regno) dagli incantesimi di Cartagine. Non è vero che per lui sia una novità opporsi duramente a qualcuno per poi avere l'onestà e la serietà di ricredersi. Non dico che il tempo non sia passato: passa per tutti, ed anche per lui. Ma lui è sempre stato molto sospettoso e rapido nel giudicare negativamente chi ha anche solo lontanamente sospettato di essere un nemico: successe con Anafiel Delaunay e poi con la Contessa de Montreve. E' successo di recente con il Principe Imriel – che mi pare abbia dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio la giustezza dei suoi sentimenti e del suo agire... e successe anche con me: mi offrii volontario e lo seguii in Khebbel-im Akkad diventando uno dei suoi aiutanti e prendendo come lui molti gusti e tecniche di combattimenti dagli akkadiani... e fui malamente cacciato dal suo entourage appena lui venne a sapere del tradimento di Melisande. Come cugino fui giudicato una serpe in seno e allontanato in malo modo. Non è un caso che abbia combattuto gli Skaldi inquadrato nell'Esercito Reale, come dicevo, e non nel suo reparto di arcieri a cavallo (per quanto, non senza immodestia, potrei dire che fossi il migliore). Ma dopo questo, riconobbe di aver sbagliato e rientrai nel suo seguito quando assunse il comando dell'Esercito Reale. Ma di questi fatti, penso che parlerò diffusamente in seguito.
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Verosimile? Scorre passabilmente? Saluti.
Edited by Thyenne - 22/11/2011, 15:35
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